Crux Sancti Patris Benedicti.
Non Draco Sit Mihi Dux;
Crux Sacra Sit Mihi Lux.
Vade Retro, Satana!
Numquam Suade Mihi Vana;
Sunt Mala Quae Libas.
Ipse Venena Bibas.
Croce del Santo Padre Benedetto.
Non sia il demonio il mio condottiero;
la Santa Croce sia la mia luce.
Allontanati, satana!
Non mi attirare alle vanità;
sono mali le tue bevande.
Bevi tu stesso i tuoi veleni.
C.S.P.B. = Crux Sancti Patris Benedicti (Croce del Santo Padre Benedetto)
C.S.S.M.L. = Crux Sacra Sit Mihi Lux (la Santa Croce sia la mia luce)
N.D.S.M.D. = Non Draco Sit Mihi Dux (non sia il demonio il mio condottiero)
V.R.S. = Vade Retro, Satana! (allontanati, satana!)
N.S.M.V. = Numquam Suade Mihi Vana (Non mi attirare alle vanità)
S.M.Q.L. = Sunt Mala Quae Libas (sono mali le tue bevande)
I.V.B. = Ipse Venena Bibas (bevi tu stesso i tuoi veleni)
Sul fronte è la raffigurazione di san Benedetto da Norcia in abiti monastici, reggente nella mano destra la Croce (simbolo cristiano e di Salvezza per eccellenza) e nella mano sinistra un libro aperto, a rappresentare la Regola.
Ai lati del santo sono ricordati due episodi significativi della sua vita, riferiti nell'agiografia che di san Benedetto redasse papa Gregorio Magno nei Dialoghi: alla sua destra una coppa con un serpente e alla sua sinistra un pane e un corvo. In entrambi i casi, il riferimento è ai tentativi di avvelenamento attuati contro san Benedetto, ad opera di alcuni monaci presso Vicovaro, il primo, per mano del sacerdote Fiorenzo, il secondo. I primi perché preoccupati che «sotto la sua direzione le cose illecite non erano assolutamente permesse e d'altra parte le inveterate abitudini non se la sentivano davvero di abbandonarle» (Gregorio Magno, Dialoghi, II, 3), il secondo perché accecato «d'invidia per i progressi virtuosi dell'uomo di Dio» (ibid., II, 8).
Ai lati della figura di san Benedetto, sopra la coppa e il corvo, sono poste le parole "Crux S[ancti] Patris Benedicti" ("Croce del santo padre Benedetto"). Tutt'intorno alla medaglia corre la scritta "Eius in obitu n[ost]ro praesentia muniamur" ("Ci difenda nella nostra morte con la sua presenza"), che rimanda al ruolo riconosciuto a san Benedetto nella "buona morte". Ai piedi del santo è posta la scritta "ex S M Casino MDCCCLXXX" (dal Santo Monte Cassino 1880), che commemora, nell'anno del Giubileo 1880, il 1400esimo anniversario della nascita di san Benedetto (480).
La Medaglia mostra al verso la raffigurazione di una croce, sormontata dalla scritta "Pax" (Pace), motto dell'ordine benedettino. Attorno alla croce sono inscritte le lettere a composizione della già menzionata preghiera, fra le più note preghiere di esorcismo contro i i veleni spirituali che il Maligno incessantemente somministra alle anime degli uomini.
A fronte del costante aumento della devozione a san Benedetto, con un breve del 1742 papa Benedetto XIV approvò la medaglia, concendendo che ad essa e al crocifisso che la vede incastonata (anche noto come "Crocifisso della Buona Morte") venisse connessa un'indulgenza plenaria, specialmente in punto di morte, facendo dei due oggetti dei sacramentali della Chiesa Cattolica («si chiamano sacramentali i sacri segni istituiti dalla Chiesa il cui scopo è di preparare gli uomini a ricevere il frutto dei sacramenti e di santificare le varie circostanze della vita», Catechismo della Chiesa Cattolica, 1677).
Essendo la croce o medaglia di san Benedetto indossolubilmente legata alla realtà benedettina, è frequente che la benedizione dei sacramentali sia conferita dai monaci sacerdoti appartenenti all'ordine di San Benedetto, anche se ciò non è da considerarsi un'esclusiva. Ciò non toglie che, come ogni benedizione, questa sia comunque strettamente riservata ad un Sacerdote o ad un Diacono (Inter oecumenici, 26 settembre 1964, c. 3, per l'esecuzione della costituzione Sacrosantum Concilium , 4 dicembre 1963) e mai ai laici. Stante questo divieto e considerata la serietà (e la gravità) della materia, il cristiano saggio eviterà di cimentarsi in formule di benedizione, spesso più che improbabili, reperite presso fonti incerte.
Basta una breve navigata nella Rete per accorgersi di come la Croce o Medaglia di san Benedetto non attiri soltanto devozioni, ma anche curiosità e pratiche decisamente meno pie, finendo addirittura con l'essere ritenuta un oggetto "magico" o "esoterico". Inutile dire quanto questo tipo di interpretazioni siano non solo infondate e nemiche di Cristo e della Sua Chiesa ma anche all'opposto del significato di questo oggetto di devozione a san Benedetto, esorcista e patrono degli esorcisti (e anche d'Europa, e tutti vediamo quanto ogni giorno ne cresca sempre più la necessità).
Le benedizioni connesse alla croce o medaglia di san Benedetto si ricollegano alla vita del santo: salute spirituale e fisica; aiuto nel combattimento spirituale contro il lavorìo diabolico, le tentazioni e ogni genere di vessazione demoniaca; conversione dei peccatori (primo fra tutti di colui che la porta con devozione); distruzione o vanificazione della minaccia di veleni, pestilenze e simili.
Naturalmente è bene precisare che di per sé la medaglia non ha "poteri magici", ma il vero miracolo è compiuto dalla grazia di Dio abbinata alla Sua inesauribile Misericordia, alla fede e ad una vita giusta condotta dal cristiano, che provvederà, per quanto la sua fragile natura umana glielo renderà possibile, ad evitare le insidie e gli inganni del diavolo e a mantenersi sulla buona via, potendo in ciò contare su una speciale intercessione da parte di san Benedetto e su un particolare legame spirituale con i monaci dell'ordine benedettino, nella comune ispirazione al santo di Norcia.
Il fedele è chiamato ad orientare la propria vita, i propri pensieri e le proprie opere al modello evangelico e agli insegnamenti dell'unico Maestro, Cristo, beneficiando dell'appoggio e dell'esempio di san Benedetto. Lo ricorda l'antica orazione della festa di San Benedetto (che ricorre il 21 marzo per la nascita al Cielo e l'11 luglio come patrono d'Europa):
O Dio, che ti degnasti di riempire dello spirito di tutti i giusti il Tuo santissimo confessore Benedetto, concedi a noi, Tuoi servi, che celebriamo la sua solennità, di compiere fedelmente quello che abbiamo promesso, ricolmi del suo spirito e soccorsi dalla Tua grazia. Amen.
Pietro Vannucci detto il Perugino, San Benedetto, 1498, Città del Vaticano, Musei Vaticani.
Medaglia di San Benedetto in versione giubilare (lato San Benedetto).
Medaglia di San Benedetto in versione giubilare (lato Croce).
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