Praticati sin dalle prime comunità di cristiani, sul modello stesso di Cristo, il digiuno e l'astinenza cristiani, con le loro radici nelle Sacre Scritture e nella Tradizione della Chiesa, si distinguono nettamente da altre pratiche di "rinuncia al cibo". Tratto persistente nell'intera Storia della Chiesa, lungo i secoli praticarono digiuno ed astinenza eremiti (fra i quali i Padri del Deserto del IV secolo) e monaci. Durante tutta la luminosa età medievale tali pratiche penitenziali vissero un momento aureo, per esempio fra gli ordini mendicanti, e neppure l'età moderna ne vide il sopirsi, quando astinenza e digiuno trovarono nell'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo (1538-1584) un esempio di sostenitore e praticante.
Secondo le attuali prescrizione della Chiesa, digiuno e astinenza devono essere osservati dai fedeli il Mercoledì delle Ceneri (o il primo venerdì di Quaresima per il rito ambrosiano) e il Venerdì Santo, mentre la sola astinenza è prevista per tutti i venerdì di Quaresima, come del resto per tutti i venerdì dell'anno, salvo quelli coincidenti con una solennità.
Sono tenuti ad osservare il digiuno tutti i maggiorenni fino al 60esimo anno d'età, e a praticare l'astinenza tutti coloro che abbiano compiuto i 14 anni, in tutti i casi fatte salve particolari situazioni personali e di salute.